Chioggia.
sabato 7 agosto 2010
Smilzo, denominato “la scimmia”, è un ragazzino il protagonista di quest’ultimo romanzo dello scrittore napoletano. Viene fatto giocare a calcio con i ragazzi più adulti per la sua capacità di recuperare il pallone che va a finire nei palazzi, ma il ragazzo recupera i palloni soprattutto per vedere Anna, una bambina che sta sempre dietro una finestra e che incontrerà dieci anni dopo, scoprendo che è artistica. Orfano, viene cresciuto da don Gaetano, il portiere del palazzo e frequenta la scuola desideroso di apprendere, frequenta la libreria di don Raffaele che gli presta i libri, volumi che rappresentano “un invito a uscire”, ad acquistare coscienza e consapevolezza della vita. Il ragazzo, il romanzo è narrato in prima persona, ha una iniziazione sessuale con una vedova, ma la tempesta lo coinvolge quando riesce a baciare Anna, tempesta che lo porterà ad avere uno scontro con un inquilino del palazzo La Capa e a scappare in Argentina. Libro ambientato a Napoli durante la rivolta delle quattro giornate, con la descrizione dei militari americani che girano per la città e con le famiglie pronte ad ospitarle per riscattare un passato di miseria, Il giorno prima della felicità è un romanzo ricco di personaggi egregiamente caratterizzati e di un plot narrativo interessante. E’ un romanzo che ci ricorda Montedidio pubblicato da De Luca nel 2001 dove il protagonista era un ragazzo che andava a bottega da un falegname. Quello che caratterizza questo, ma anche gli altri romanzi di De Luca, è la scrittura: fredda, asciutta, priva di ricercatezze retoriche, straordinamnente poetica .Ne Il giorno prima della felicità vi sono pagine bellissime come la differenza fra la Napoli di giorno e quella di notte, le interminabili partite a scopa perse dal ragazzo che poi riesce a vincere, la descrizione della miseria, il finale con pagine di autentica poesia. De Luca non ha certamente bisogno di ricorrere a ricercatezze linguistiche, a pagine di retorica: la sua scrittura incanta il lettore che compie, leggendo il libro, un dolce viaggio. E’, come gli altri dello stesso aurore, un libro un libro da leggere con calma, da assaporare, da rileggere più volte perché trasmette intense emozioni.
Pubblicato il 01/02/2009 da Giuseppe Petralia, per la rubrica LETTERATURA in Kult Underground (
http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=1168 )
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